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In Italia per studiare design
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Cai Xin Yi è una studentessa cinese residente a Campus SANPAOLO. Frequenta il corso di Decorazione presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il nome italiano che ha scelto è Cecilia. L’altro nome che le piaceva era Chiara: però c’era una «R» da pronunciare, cosa difficile per lei.
Ha 20 anni e proviene da Yangzhou, nella provincia di Jangsu, «una piccola città della Cina vicino a Shanghai». Per i parametri italiani è inconsueto l’aggettivo «piccola»: è una città di 4milioni e mezzo di abitanti ed è estesa poco meno di Torino e provincia.
Cecilia, quando sei arrivata in Italia?
Nel 2015. Ho studiato italiano a Macerata. Sono andata ad abitare in una famiglia, per poter parlare di più la lingua, per capire meglio la cultura e per mangiare piatti italiani. Anche perché ho visto che gli studenti che hanno abitato da soli continuano a cucinare il cibo cinese. Io per 8 mesi ho assaggiato il cibo italiano.
E cosa ne pensi della cucina italiana?
È molto buono e anche molto famoso. In Cina ho assaggiato il cibo italiano: la pizza, gli spaghetti. Ma i cinesi cucinano in modo molto diverso il cibo italiano. Per me invece è importante mangiare il cibo italiano. Primo perché è molto diverso da quello cinese e poi perché anche nel cibo di una Paese c’è la sua cultura.
Perché sei venuta a studiare arte in Italia?
Perché in Italia l’arte ha una storia. Ho studiato scultura, pittura, istallazione e fotografia. In realtà io voglio studiare design e in Italia è meglio. In Cina copiamo molto e poi modifichiamo qualcosa. Ma così non va bene.
Vuoi tornare in Cina alla fine dei tuoi studi?
Prima devo ancora studiare design a Milano e quando tornerò in Cina lavorerò nel campo. Là posso trovare più facilmente un lavoro. E poi l’Italia è molto bella, ma non è il mio Paese. Inoltre, sono figlia unica e quando i miei genitori diventeranno più vecchi voglio stare con loro. Sono molto affezionata ai miei genitori. Sono anche andata a lavorare in un ristorante cinese qui a Torino perché volevo comperare un regalo per loro. Poi ho capito che con quello che guadagnavo non ce l’avrei mai fatta. Lavoravo più di 5 ore e guadagnavo 15 euro. Ma ho voluto provare come vivono i miei compaesani che lavorano in questi locali.
Oltre il cibo cosa ti piace dell’Italia?
È molto bello il mare, perché in Cina il mare non è più blu: è grigio. Anche il cielo qui è molto azzurro e mi piace molto. Le persone sono gentili ed espansive. Noi cinesi siamo più timidi. Sono andata anche in altri paesi in Europa e sono molto più freddi. In Italia anche sul treno ho trovato maggiore disponibilità: dite sempre «posso aiutarti?».
Ti piace Torino?
È una città elegante. Più tranquilla di Milano o Roma. I milanesi sono frenetici, vogliono fare tutte le cose in fretta. A Torino siete più pacati.
Al Campus come ti trovi. Ti piace?
Sì, perché sono in camera con un’amica e non ci sono problemi. Se per caso ne abbiamo possiamo scendere e le persone che lavorano provvedono subito. Poi ci sono le persone che fanno la pulizia e tutto è molto pulito. Inoltre è una situazione molto sicura, e qui vicino ci sono una banca e un supermercato. Infine ci sono altri studenti stranieri: non solo cinesi e non solo italiani.
Daniela con noi dal 1° anno
Daniela, 27 anni, è la prima residente di Campus SANPAOLO. Viene da Palermo, «dalla bellissima Palermo», dice.
Presso l’Università degli studi della sua città di origine ha conseguito la laurea triennale in «ingegneria per l’ambiente e il territorio», quindi, dopo un’esperienza di Erasmus in Lituania per otto mesi, si è trasferita qui a Torino.
Perché sei venuta a Torino?
Per fare una nuova esperienza di studio al Politecnico. Dopo l’Erasmus in Lituania ero abituata a stare lontana da casa. Qui ho fatto la specialistica, gli ultimi due anni di università.
Da quanti anni sei qui?
A Torino dal Novembre 2013. Quindi sono tre anni. Al Campus da quando ha aperto, dal settembre 2015.
Come ti trovi a Torino?
Torino mi ha sorpreso. Non c’ero mai stata. Non avevo parenti o amici che mi potessero raccontare la loro esperienza qui. Sono partita pensando di andare in una città triste, fredda, grigia, con la nebbia e dove il sole non c’era mai. Il freddo c’è, però devo dire che la città mi piace tanto. Mi piace com’è organizzata; perché si rispetta il codice della strada; perché in centro, il sabato e la domenica, si organizza sempre qualcosa, per cui se non hai niente da fare trovi sempre qualcosa da fare. Mi piacciono i mezzi pubblici perché ci sono, sono puntuali e ti portano dappertutto. Torino mi piace perché ci sono i portici. È una città elegante.
Per te l’esperienza qui a Campus SANPAOLO com’è stata?
Diversa da quella che avevo fatto prima. Per i primi due anni sono stata in un appartamento. Nell’ultimo al Campus. Ovviamente è diverso. Vi sono alcuni lati positivi e altri meno.
Prova ad elencarli.
Di positivo c’è che non devo occuparmi di «camurrìe varie», della gestione ordinaria di un appartamento. Pagare le bollette, per esempio. Inoltre c’è un aspetto di sicurezza. Qui c’è sempre controllo, per qualsiasi cosa. E poi non sei mai sola. Se vuoi parlare con qualcuno trovi sempre qualcuno, qualche residente. Vai in cucina, vai alla reception… Di negativo c’è che ci sono delle regole da rispettare, com’è ovvio, e che anche gli altri sono tenuti a rispettare. Ci si affida alla buona educazione e alla cortesia di tutti. Di negativo, però, non mi viene in mente più nulla.
Dopo la specialistica cosa hai fatto?
È passato meno di una anno. Ho fatto colloqui vari in giro per l’Italia. Quest’estate ho dato un po’ una mano al Campus quando sono arrivati gli studenti dell’European International Academy. Nel frattempo ho trovato lavoro e ho iniziato.
Cosa fai?
Uno stage all’«Azimut yachts», ad Avigliana, un’azienda che produce yacht di lusso.
E cosa fai in questo stage?
Sono nell’area gestione sicurezza e ambiente. Mi occupo di tutto quello che riguarda l’ambiente, un po’ meno di sicurezza perché ci sono altre persone. Gestisco sia dal punto di vista amministrativo che operativo di tutte le problematiche che si possono ripercuotere sull’ambiente: tutte le norme che devono essere rispettate, tutti i controlli che cadono nell’anno secondo le leggi. Mi occupo di fare i campionamenti delle emissioni in atmosfera, dell’acqua, delle emissioni acustiche, e anche del rispetto delle regole nella compilazione del registro dei rifiuti prodotti. Infine della sicurezza degli operai: se indossano caschi, maschere, tappi per le orecchie, occhiali, scarpe, tute.
Ti immagini a Torino ancora per tanto?
Io mi immagino a Torino sì, ma volere è un’altra cosa: Mi piace stare qua, ci vorrei stare più tempo possibile perché sto bene. Ma a poco a poco mancano sempre di più gli affetti. Non è solo per me, ma penso agli altri. Forse sono più io che manco a loro, e questo mi pesa, per i miei, per i miei parenti e per gli amici. Dunque mi manca la mia città e se mi dovessero chiedere «vuoi tornare?», dico: «sì». Però tornare a girarmi i pollici, no. Perciò nel prossimo futuro mi immagino qui. Penso e spero che vada bene con questa azienda o comunque con le prossime aziende che ci saranno. Perché è più facile che io trovi lavoro qua che giù.
Da Madrid con la passione per l’Italia
Santiago Cañas Casco è uno studente della folta delegazione spagnola residente a Campus SANPAOLO nell’a.a. 2016-2017.
Ha 25 anni e viene da Madrid, dove si è già laureato in Ingegneria. Si è trasferito a Torino per conseguire la doppia laurea presso il Politecnico. Frequenta il secondo anno del corso magistrale in Ingegneria delle telecomunicazioni.
Santiago, come ti trovi a Torino?
Benissimo! Mi piace la città; mi piace la gente. Mi piacciono molto le persone che vengono dal sud Italia, forse perché ne ho conosciuti di più qui al Campus e al Politecnico. Mi ricordano gli spagnoli. Dell’Italia mi piace la lingua, sembra di cantare. La cucina; la moda. Due cose però non mi piacciono. A Torino fa freddo e come gli automobilisti guidano, che è una pazzia. Vanno troppo veloce e sono indifferenti ai pedoni.
Perché sei venuto al Campus SANPAOLO?
Ho cercato un posto vicino al Politecnico. Ho visto che c’erano anche altri posti disponibili a Torino, ma quando ho chiesto qui al Campus mi hanno risposto subito.
Ti aspettavi un posto con tanti stranieri?
Io volevo una residenza con altri studenti stranieri. Infatti ho trovato strano, all’inizio, trovare così tanti Italiani. Poi ho capito che era per l’importanza del Politecnico.
Cosa ti dà questa dimensione di internazionalità?
Tantissimo. Sono contento perché qui ci sono anche cinesi, turchi, iraniani. Ed altri che ora non ricordo. Ho parlato con ragazzi dell’Iran o dell’India, per esempio. E non avrei mai pensato di ascoltare e di imparare quello che ho imparato. È la possibilità di conoscere dal vivo culture completamente diverse.
Come ti sei trovato con la lingua?
Ho fatto un corso di due settimane, in Spagna, prima di partire. Sono qui da 5 mesi e ho ancora davanti a me un anno e mezzo. Ho imparato subito l’Italiano. E poi, ogni tanto, quando mi manca la parola, metto la «I» a qualche parola spagnola e, se mi va bene, mi faccio capire.
Finiti gli studi tornerai in Spagna?
Non voglio! Voglio fare i prossimi 12 mesi in Italia e i successivi 6 in un altro paese Europeo che non sia la Spagna o l’Italia. Mi piacerebbe la Germania.
Stai pensando a dove avrai maggiori opportunità di lavoro?
Sì, per questo penso ad altri posti.
Cosa ti piace del Campus?
La gente che ci abita, è la cosa più importante. Abbiamo sempre buone relazioni. E poi molte attività sono proposte dai ragazzi che ci stanno. Anche noi spagnoli, appena iniziata la sessione, abbiamo organizzato una cena spagnola nella cucina comune e sono venuti moltissimi residenti. Ogni settimana, poi, noi spagnoli organizziamo una partita di calcio. Andiamo nei campi del centro sportivo Robilant che è qui vicino e che ci fa gli sconti. Abbiamo anche organizzato tantissime partite contro gli studenti italiani…e abbiamo vinto sempre!
Lasciamo stare i derby calcistici. Quali altri aspetti ti piacciono?
Le biciclette messe a disposizione che sono utili e la vicinanza di un supermercato. E poi la gente dello staff. Sono tutti simpatici. In generale hanno grande attenzione. Se ho avuto bisogno di qualcosa mi hanno subito aiutato.
Hai nostalgia della Spagna?
Per il sole sì. Mancano un po’ gli amici, ma il Poli mi piace e qui mi trovo bene. L’Italia, insomma, si fa apprezzare.
News Letter | Campus Sanpaolo ott.016
Si sono concluse le serate di presentazione delle attività e delle convenzioni proposte ai residenti da Campus SANPAOLO per l’anno accademico 2016-2017. Ecco una sintesi di quanto avvenuto e dei link ai quali trovare più dettagliate informazioni.
18|10 Cinema e Teconlogia AI #WELCOMEDAYS
Il cinema ha da sempre una stretta relazione con la tecnica. È un’arte che nasce usando strumenti tecnologici e cambia con il loro sviluppo.
Il rapporto tra tecnica e cinema non si limita, però, alla dimensione strumentale. La tecnologia è stata oggetto di rappresentazione e riflessione cinematografica.
Filosofi, sociologi e psicologi hanno fatto della tecnica uno degli argomenti privilegiati di studio e di riflessione dal primo 900 a oggi, con posizioni che vanno dalla demonizzazione alla celebrazione. Tutto ciò è diventato anche narrazione letteraria e filmica.
Giuseppe Gariazzo, critico cinematografico, presenterà alcuni temi riguardanti i modi di presentare la tecnica sulla pellicola, come essa ha raccolto immagini sociali e culturali, e come l’ha giudicata o prefigurata. I temi previsti all’analisi riguardano «il cinema e le guerre dei droni»; «mondi distopici: dalla letteratura al cinema»; «la nascita del progetto dell’Intelligenza Artificiale»; «la moltiplicazione degli schermi»; «nuove frontiere della comunicazione»; «il ruolo sociale e teorico del digitale: una riflessione sull’horror». Durante il ciclo è prevista la presenza di alcuni registi torinesi per conoscere come l’evoluzione tecnologica ha cambiato il modo di realizzare un film e quali possono essere le potenzialità future di cui un regista può avvalersi. Si programmano per mercoledì 16 novembre l’incontro con Gianluca e Massimiliano De Serio e per mercoledì 14 dicembre con Irene Dionisio
SCOPRI GLI ALTRI EVENTI #WELCOMEDAYS
18|10 CINEMA E TECONLOGIA AI #WELCOMEDAYS
18 Ottobre 2016
18|10 #PARATISSIMA360°
18 Ottobre 2016
13|10 #BIBLIOMEDIATECA MARIO GROMO @CAMPUS SANPAOLO
13 Ottobre 2016
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18|10 #PARATISSIMA360°
PARATISSIMA offre opportunità di visibilità a giovani artisti, presenta al Campus #PARATISSIMA 360° con l’inaugurazione della prima mostra temporanea presso il Campus.
Paratissima 360 (P360) è un progetto nato per promuovere l’arte emergente con la volontà di andare oltre i 5 giorni della kermesse di novembre.
P360 si propone come una vetrina per giovani artisti con l’obiettivo di ampliare le opportunità espositive e costruire un vero e proprio circuito di mostre temporanee. Il programma avrà una diffusione capillare su tutto il territorio urbano per tutto l’anno, sviluppando sinergie tra gli artisti e le attività produttive e/o studi professionali.
Paratissima riprende così la sua mission originaria:l’Arte torna a contatto con il grande pubblico, contaminando la quotidianità in modo sempre più virale.
Il progetto si estende infatti lungo le vie della città di Torino nell’arco di tutto l’anno, coinvolgendo gli esercizi commerciali, i laboratori artigiani e gli studi professionali in qualità di location espositive, all’interno di un vero e proprio network creativo.
MOSTRA DI SILVANO MERCURI
Dal 18 Ottobre le opere di Silvano Mercuri saranno esposte al Campus San Paolo.
Silvano Mercuri nasce nel 1957 a Terlizzi (Bari) da una famiglia di decoratori e fin da piccolo si appassiona ai colori. Nel 1985 si trasferisce a Torino dove svolge un’attività artigianale che gli permette di sviluppare la sua manualità e creatività. Nel 1996 dopo la visita ad una mostra di arte contemporanea, decide di usare le sue esperienze acquisite e progetta le sue prime opere usando materiali di recupero e di facile utilizzo. Le sue opere rappresentano temi di attualità e sociali e sono spesso caratterizzate dall’utilizzo di colori forti.
13|10 #BIBLIOMEDIATECA MARIO GROMO @campus SANPAOLO
#BIBLIOMEDIATECA MARIO GROMO | La prestigiosa bibliomediateca di territorio, intitolata al noto critico cinematografico e giornalista de ‘La Stampa’, presenta la sua attività e le possibilità di consultazione presso la propria sede.
13|10 #SPORTDIETROCASA
#SPORTDIETROCASA | saranno illustrate le offerte per le attività sportive e per l’affitto dei campi da tennis, calcio, calcetto, pallavolo e basket del Centro sportivo Robilant.
Confinanti con Campus SANPAOLO gli impianti sportivi della Società Sportiva Dilettantistica Centro Sport (nota come Centro Robilant), sono a disposizione degli studenti del Campus Sanpaolo a costi calmierati come calcio a 11, calcio a 5, basket, tennis o volley. Presso la struttura della società (Piazza Generale di Robilant 16) si organizzano anche corsi di Judo, taekewondo, karatè, kik boxing; corsi di ginnastica a corpo libero, pilates e yoga e corsi di balli da sala e danza afro
13|10 A.S.D. “CENTRO ARTI MARZIALI GA” @Campus SANPAOLO
L’associazione sportiva introduce alla conoscenza delle arti marziali con una dimostrazione di alcune di esse, fra cui lo Iaido, l’arte giapponese dell’estrazione della spada. Il centro è anche responsabile per la regione Piemonte dell’arte del Bastone Siciliano e della Paranza Corta Siciliana
Sono sempre più numerosi anche in Italia i praticanti di arti marziali di origine giapponese che sono frequentate con spirito amatoriale o con spirito agonistico. L’A.S.D. «centro arti marziali GA» propone la possibilità di iniziare la pratica di molte fra discipline, o di proseguirle nel caso si sia già praticanti.
Presso la propria sede «palestra Casati» di via Chianocco 5/A (zona Borgo San Paolo) si tengono corsi di discipline già di diffusa pratica, come il Karatè o l’Aikido o il Jujitsu, o più di nicchia, come lo Iaido (arte dell’estrazione della spada giapponese).
13|10 #ALTRAFOTO | Laboratorio di Sperimentazione Fotografica @Campus SANPAOLO
Il Laboratorio di Sperimentazione Fotografica presenta il corso di differenti livelli a costi calmierati per i residenti del Campus.
Tutti viaggiamo con uno smartphone in tasca che all’occorrenza utilizziamo come macchina fotografica.
La passione per la fotografia, però, permette di acquisire familiarità con strumenti fotografici più sofisticati, sia a scopo amatoriale sia per fini professionali.
Tutti scattiamo fotografie, ma non tutte hanno una qualità tecnica ed artistica tali da restituire l’emozione provata nel momento in cui abbiamo deciso di fissare l’istante o da essere in grado di riprodurre ciò che volevamo esprimere.
Il corso di fotografia si propone, quindi, di rendere più consapevoli e più competenti dal punto di vista tecnico fotografi dilettanti.
Affidato ai fotografi professionisti Edoardo Cravero e Luca Castagno di “Laboratorio di Sperimentazione Fotografica“, il corso si articola in due livelli successivi, proposti in periodi dell’anno differenti per consentire la partecipazione ad entrambi.
Il corso “base” è dedicato alla fotografia digitale attraverso tutti i tipi di macchine, compatte e smartphone inclusi, con approfondimenti su sensitometria, esposimetri, uso degli obiettivi, composizione fotografica, ripresa esterna diurna e notturna, uso del flash creativo ed elementi di Photoshop. Durante il corso sono previste anche due lezioni di riprese in esterna.
Il corso “avanzato” sarà, invece, dedicato ad approfondimenti su: controluce, fotografia in bianco e nero, fotografia di soggetti in rapido movimento, open flash in studio, ritratto a luce continua, post produzione per stampa fine art e impostazione di un reportage. È prevista anche una sessione in esterno.